Picenze di Barisciano

Picenze di Barisciano

Questi centri abitati, dominano dall'alto di due colli l'ampia valle dell'Aterno, che si allarga verdeggiante e rigogliosa ai loro piedi, contrapponendosi con perenne aria di sfida, all'imponente catena montuosa del Velino-Sirente.

Da L’Aquila percorrendo la S.S. 17 in direzione dell’altopiano di Navelli, s’incontra sulla sinistra tre centri abitati: Petogna, Villa di Mezzo e San Martino che insieme prendono il nome di Picenze.

Il toponimo “Picenze” potrebbe derivare dai Piceni, detti anche Picenti, che stabilirono diversi insediamenti nella zona intorno al III secolo a. C. oppure dal latino picus, picchio, animale sacro alle popolazioni italiche dei Sabini e dei Piceni, o da placentia, vale a dire desiderio di piacere, luogo piacevole.

In effetti i tre centri abitati adagiati sul monte di Picenze, versante sud-est della catena del Gran Sasso, dominano l’ampia piana della media valle dell’Aterno, contrapponendosi idealmente alla catena montuosa del Velino-Sirente.

In questa cornice, di suggestioni naturalistiche ed ambientali si incontrano chiese, resti di un castello, un fontanile medievali, alcuni palazzi signorili.


Chiesa di Santa Maria di Petogna

Santa Maria, denominata Santa Maria di Picenze Extra Moenia (fuori le mura, per differenziarla da Santa Maria di Picenze Intra Moenia a L’Aquila), si trova al centro di uno spianamento appositamente realizzato, isolandola dall’abitato di Petogna. Fu fatta edificare nelle forme attuali dalla famiglia spagnola di Aragona dei marchesi Ximenes nel XVII secolo.

La facciata è suddivisa in tre campi da paraste in conci di pietra squadrata. Il basamento è in pietra. Il portale di ingresso è centrale e anch’esso in pietra; la porzione di muratura al disopra del portale di ingresso è stata ricostruita con una cornice in pietra di forma ellissoide. Al centro una formella databile al XV secolo con Cristo crocifisso, inquadrato da colonnine sormontate da due leoni ed un timpano con l’apice una pigna. L’interno del timpano un calice con l’ostia. La facciata si conclude con una cornice orizzontale sormontata da coppi al posto della trabeazione, probabilmente crollata in seguito all’evento sismico del 1762 che distrusse la vicina Poggio Picenze


Chiesa di Santa Maria della Consolazione

Si trova al cimitero di Picenze, lungo al statale 17, ed è stata costruita nel XVI secolo, poi nel XVIII secolo. È in stile rinascimentale-barocco ed è composta da una pianta ottagonale irregolare, ossia il corpo principale del tempio, e un piccolo edificio annesso per ospitare i pellegrini, e campanile a vela. Il portale di ingresso è a timpano spezzato. La chiesa esterna ha come devozione un portale rinascimentale e una finestra centrale. L'interno ha l'altare in fondo, all'estremità opposta l'entrata principale. Vi sono stucchi barocchi suo lati e i colonnati a pilastro.

La chiesa a pianta ottagonale, una dei pochi esempi in questa zona l’altro è la Chiesa di Santa Maria della Pietà a Rocca Calascio.


Chiesa di San Martino

A Piazza Indipendenza nella frazione di San Martino si trova la chiesa parrocchiale dedicata al Santo Martino di Tours (316-397).

Le prime citazioni scritte risalgono al 1622. Da una lapide posta sulla controfacciata si evince che la chiesa fu distrutta dal terremoto del 2 febbraio 1702 che interessò L’Aquila ed i dintorni. Fu ricostruita nel 1705 grazie all’opera del cittadino Giuseppe Fattore.

L’edificio è a pianta rettangolare, a navata unica è divisa in quattro campate, due di dimensioni minori alternate e due di dimensioni maggiori, affiancate da cappelle laterali voltate. L’ambiente interno è scandito dalle paraste culminanti da un capitello corinzio con foglie d’oro, sulle quali si imposta la cornice modanata che lo contorna. Le cappelle laterali hanno tutte altari di fattura barocca, con tele e statue.

Il soffitto è a cassettone ligneo finemente dipinto.

La facciata della chiesa dalle forme barocche presenta una copertura a capanna, dei salienti e delle paraste in pietra squadrate che si erigono a partire da un basamento, anch’esso in pietra. Essa è rivestita con un intonaco che riproduce laterizi. Anche le pareti laterali della chiesa risultano intonacate; tuttavia, dove l’intonaco e caduto, è possibile notare muratura in pietra di piccole dimensioni e tessitura irregolare. Al centro della facciata vi è un portale barocco in pietra modanata con arco spezzato e finestra ogivale, cui si accede mediante una scalinata di accesso in pietra. Nella parte superiore è presente una apertura rettangolare sul timpano (crollato a seguito del sisma 2009) ed una balconata in ferro, probabilmente posteriori rispetto all’intera facciata. Sul portale è riportata la data 1799 che probabilmente si riferisce alla fine della costruzione della chiesa.

Il campanile posto sul lato posteriore sinistro è a base rettangolare e ha la sommità poligonale, realizzato in pietra squadrata, con blocchi di grandi dimensioni con tessitura orizzontale.


Chiesa della Madonna del Rosario

La chiesa della Madonna del Rosario si trova su Via della Fonte che collega la frazione di San Martino alle altre due frazione, è isolata rispetto al centro abitato.

La Chiesa risale agli inizi del XV secolo è a navata unica (7,08 m x 11,66 m) a pianta rettangolare, con abside quadrangolare della stessa dimensione dell’aula.

Presenta una facciata tipica delle chiese quattro­centesche dell’aquilano a terminazione orizzontale chiusa agli angoli da paraste squadrate in pietra locale.

Al centro della facciata vi è un portale in pietra modanato con timpano spezzato sul quale poggia una apertura quadrangolare con imbotto in pietra.

Sul lato destro della sacrestia si trova un campanile a vela.


Chiesa della Madonna delle Grazie

E’ una piccola chiesa Cinquecentesca situata in località Villa di Mezzo nella strada omonima.

Ha la facciata a terminazione orizzontale che segue l’andamento della strada in leggera salita, è in pietra a vista con il campanile accorpato. L’entrata è incorniciata da una mostra terminante con un timpano modanato in pietra locale. Sormontato è affiancata da una finestra con cornice modanata.

All’interno è ad aula unica è presente un altare seicentesco con colonne terminanti con un capitello di ordine ionico con presenza di roselline. Vi è una cornice modanata con la parte superiore decorata con roselline e una testa di angioletto. Il timpano è spezzato ed aggettante.


 


Chiesa di San Valentino

San Valentino è un piccola chiesa rupestre che si trova nel mezzo del bosco omonimo a quota 807 metri. L’edificio è stato realizzato intorno al XIII secolo, il suo antico titolo era San Valentino e San Libante de Freriis a ricordare che sorse su un insediamento pre-romano denominato Pagus Frentanus

Lo storico ottocentesco Emidio Mariani ne La descrizione dei castelli Aquilani scrive: Nella valle detta di S. Valentino vi è una chiesolina lo stesso titolo, soggetta alla commenda di S. Tommaso nell’Aquila. Ha un solo altare. Vi si celebra nella festa del Santo e i due curati col popolo vi vanno in precessionalmente


Fontana di San Martino

La Fontana si trova su Via della Fonte che collega la frazione di San Martino alle altre due frazione, è isolata rispetto al centro abitato.

La fontana è di epoca tardo-medievale, ha avuto molteplici restauri e ritocchi nel tempo, è ricavata da un taglio sulla costa montuosa e protetta da un alto muraglione.Il prospetto della fontana è scandito da due archi a tutto sesto rialzati poggianti su una colonnina centrale in pietra con la base (vi è una data 1776) e il capitello senza alcuna decorazione.

L’alto tratto di muro che si alza sopra gli archi incastona una targa che riporta un’iscrizione: FONTE VIVA GAUDER PICENZA CLATA FACIF SIGNA SUC CUNTIS MOBILITATIS ABA 1488.


Fontana di Villa di Mezzo

La Fontana di Villa di Mezzo anche se più piccola nelle dimensioni è molto simile alla Fontana di San Rocco di Poggio Picenze.

Il prospetto della fontana è formato da un corpo centrale suddiviso in due parti da due archi a tutto sesto impostati su capitelli. Il corpo centrale, leggermente sporgente, è sostenuto da tre paraste appoggiate ad un muro in pietra squadrata che all’altezza dei capitelli d’imposta è incorniciato da fasce in pietra leggermente a rilievo. Le tre paraste racchiudono le due vasche a forma di semicoppa che poggiano su colonnine.

La Fontana di Villa di Mezzo, come quella di Petogna è alimentata da acqua sorgiva proveniente dalla fonte “le Rane” (fònde lè rane) che si trova a 1095 m.


Fontana di Petogna

La Fontana di Petogna è situata in una piazzetta, vicino il forno comunale.

Di fattura molto più semplice rispetto alle altre fontane della frazione di Picenze, è costituita da un abbeveratoio e tre piloni (ridimensionato durane una ristrutturazione realizzata negli anni ’90 che ha modificato in parte la struttura) dove le donne si incontravano per lavare, ma anche aventi funzione di raccolta dell’acqua. Oggi l’acqua e canalizzata nella fognatura del paese, in passato veniva utilizzata per irrigare gli orti, secondo criteri di assegnazione per ogni famiglia.