Da Barisciano in bici da corsa fra la Piana di Navelli e Campo Imperatore

Da Barisciano in bici da corsa fra la Piana di Navelli e Campo Imperatore

Uno dei paesaggi montani più particolari che si possano trovare negli Appennini: il “piccolo Tibet” di Campo Imperatore, partendo dalla piana di Navelli.

Uno dei paesaggi montani più particolari che si possano trovare negli Appennini: il “piccolo Tibet” di Campo Imperatore, partendo dalla piana di Navelli.

Ci troviamo ai del piedi del Gran Sasso, la cima più elevata degli Appennini, con i 2912 metri del suo Corno Grande. A sud est della vetta si trova un grande altopiano, Campo Imperatore, con un’altitudine variabile fra i 2100 e i 1400 metri circa. Campo Imperatore è collegato, tramite una serie di piccole valli ed elevazioni, alla Piana di Navelli, un grande altopiano a sud-est della Conca Aquilana. Fra queste bellezze naturali, anche dei borghi che sono dei gioielli storici: Barisciano, Calascio con la sua Rocca, Castel del Monte e Santo Stefano di Sessanio. Com’è facile intuire, pedalare da queste parti vuol dire avere a che fare con le salite; per esplorare queste zone vi proponiamo quindi tre percorsi di difficoltà crescente. È possibile comprendere meglio la geografia della zona guardando questa immagine (cliccare per ingrandire), dove sono evidenziati gli elementi nominati finora

Tutti e tre i percorsi sono ad anello: partono e arrivano nella piana di Navelli. Salendo di difficoltà, l’anello viene gradualmente ampliato, fino a raggiungere il punto più alto di Campo Imperatore, dove si trova il famoso albergo, con il percorso “rosso”.

Da Barisciano basta seguire le indicazioni verso Santo Stefano di Sessanio. Ci si comincia subito a arrampicare in salita, notando l’orografia tipica di questi posti, che rimarrà costante per tutto il percorso: le elevazioni si dispongono tutte lungo un asse parallelo a quello principale dell’Appennino, quindi da nord-ovest verso sud-est, e si alternano a delle strette e lunghe valli sfruttate per la coltivazione (soprattutto di zafferano).

Una breve discesa di  4km fino ad arrivare a Calascio con la sua magnifica Rocca. Per raggiungere quest’ultima è necessario superare un’altra ripida salita, ma ne vale indubbiamente la pena, data la magia dei luoghi e il panorama stupendo che si può ammirare. Pare che una fortificazione fosse presente qui fin dai tempi dei romani, ma la rocca arrivò al suo periodo di massimo splendore nel basso medioevo, dominando le vie della transumanza; un terremoto nel 1703 segnò l’inizio del suo declino; oggi la Rocca e il borgo (per lo più disabitato) che le sorge attorno sono zone che attraggono giustamente molti turisti.

Mentre per il percorso medio e difficile si continua verso nord e verso Castel del Monte, il percorso semplice comincia a chiudere l’anello già da qui: si prende infatti la strada in discesa verso Castelvecchio Calvisio e poi Castelnuovo di San Pio delle Camere. Si tratta solo dell’ultimo sforzo di leggera salita per arrivare a Barisciano per concludere l’anello dopo poco più di 28 chilometri.

Una volta arrivati a Calascio  si continua verso nord, inoltrandosi in direzione di Campo Imperatore. Dopo una breve discesa, si sale ancora per quasi 10 km, con una pendenza media del 5,8%. Fortunatamente, più o meno a metà salita, si incontra il paese di Castel del Monte (20 km): visitarlo è un’ottima scusa per fermarsi a riprendere fiato, tanto più che anche questo è incluso nel circuito dei borghi più belli d’Italia.

Si continua a pedalare fra tornanti in salita con ormai una splendida vista sul Gran Sasso. 3,5 km di discesa preparano a una salita lunga ma dolce, mentre si risale Campo Imperatore (13 km al 2,7% di pendenza media). Gradualmente la direzione generale del percorso cambia, e si pedala verso nord-est, est, e sud-est. La quota massima che si raggiunge è di circa 1635 metri. Al km 40, poco prima della fine della salita, si trova un bivio. Con questo percorso di difficoltà media prendiamo a sinistra: dopo circa 3,5 km la salita finisce, e una serie di tornanti riportano a Santo Stefano di Sessanio (55 km), da cui si riprende il percorso descritto in precedenza.

Il percorso difficile si distingue da quello medio in quanto al bivio descritto in precedenza (40 km dalla partenza da Castelnuovo) invece di girare a sinistra si continua dritti. Altri 2,5 km di salita facile seguiti da un falsopiano portano a una ripida salita (8 km al 6,5% di pendenza media), in cima alla quale si trova il famoso albergo rosso di Campo Imperatore, a 2130 metri di quota. L’albergo è noto soprattutto per un episodio accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale: qui infatti fu imprigionato Mussolini dopo l’8 luglio del 1943. Con l’Operazione Quercia, il 12 settembre i tedeschi lo “liberarono”, con un blitz che prevedeva l’atterraggio a Campo Imperatore con aerei e alianti; non tutte le migliaia di turisti che arrivano qui conoscono questo episodio e dedicano qualche momento a ricordare il forestale Pasqualino Di Tocco e il carabiniere Giovanni Natali, morti nell’operazione.

Se non siete stanchi di salire, è possibile proseguire (a piedi) fino alla cima del Gran Sasso, 2912 metri. Altrimenti, magari dopo un cambio di vestiti per non farsi gelare il sudore addosso, si riscende fino a riunirsi al percorso medio al bivio incontrato prima (66 km dalla partenza), da cui proseguire per Santo Stefano di Sessanio e poi per Barisciano (90,8 km in tutto).