Visitare il paese ...

Visitare il paese ...

In questa sezione puoi trovare la mappa e le principali informazioni sul paese, i principali percorsi, i siti di interesse e i punti di riferimento geografici

Dalla scuola, percorrendo Via Brigata Pinerolo il primo monumento che si incontra è la Chiesa di San Flaviano. Fu ricostruita nel 1730 dopo i danni subiti durante il terremoto del 1703. Ha una interessante
facciata in pietra, all' interno è ornata da stucchi e dorature, vi è un organo ligneo intagliato e dorato nonché un bellissimo fonte battesimale del 1571. Vi è una tela di Tiziano Pellicciotti raffigurante il volto di Cristo. La chiesa è consacrata a S. Flaviano che è il protettore del paese.

Salendo dalla chiesa lungo la stessa via arriviamo su un grande piazzale con una fonte monumentale con 5 cannelle: La Fonte Grande. Aveva una triplice funzione: con la parte centrale cioè le 5 cannelle, si dissetava la popolazione perché fu costruita in modo che l'acqua potesse entrare nei recipienti se posti sotto di esse; nella parte bassa potevano dissetarsi gli animali ed infine nella parte laterale, coperta dal tettuccio potevano essere lavati i panni e messi a sbiancare nei vicini spazi verdi detti "aie".
E' stata costruita nel 1876 e ancora si legge sulla facciata:

Quest'acqua
Per indefesso e generoso lavoro
Da lontane sorgenti raccolte
Fe' pago un desiderio di secoli
Per virtù d 'ingegno moltiplicata sua forza motrice
Avanzò le speranze degli avi
MDCCCLXXVI

Dalla Fonte Grande guardando verso Monte Selva troviamo la Chiesa di Collerotondo. E' situata fuori dall'abitato all'incrocio di due valli. E' ad una so la navata, ha un affresco seicentesco raffigurante la Pietà. Gli altari, ben quattro sono tutti in pietra bianca lavorata.
... e il complesso conventuale di San Colombo. La chiesa prima chiamata Santa Maria D'Asprino è attigua al convento, ha una sola navata attualmente è adibita a "Centro congressi del Parco Gran Sasso
Monti della Laga". 

Dal Piazzale della Fonte Grande prendendo Via Mazzini e percorrendola per un tratto troviamo la Chiesa di Capo di Serra. Fu costruita intorno al 1300, ha una sola navata dove sono conservati bellissimi affreschi, ha un unico altare su cui si trova una piccola statua lignea della Madonna. Davanti la Chiesa vi è una piazzetta chiamata ' largo del "Buon consiglio" che rappresentava il centro della vita sociale della comunità dove il popolo si riuniva a parlamento per decidere e deliberare circa le problematiche inerenti la comunità.

Proseguendo Via Mazzini all' altezza di via Castello si gira per la Chiesa di Santa Maria del Carmine.
E' una piccola chiesa che si presenta con una  bellissima facciata in pietra, conta 5 altari. E' chiusa al culto, ma si apre in occasione della festa della Madonna del Carmine, il 16 luglio.
.."
Continuando sulla stessa strada guardando il colle vediamo i ruderi del Castello. Fu costruito durante il Medio Evo come unico riparo per la popolazione in caso di pericolo; da qui il termine di Castello-Recinto. Fu distrutto da Braccio da Montone nel 1424 quando il 23 aprile, giorno di Pasqua, riuscì a penetrare dentro la fortezza minandone le mura disponendo balestre e bombarde in batteria. ...e la chiesetta di S. Rocco che sorge sullo spiazzo che a valle delimita il Castello appoggiata alla torre meridionale. Su l'unico altare c'è la statua lignea del Santo; essa fu costruita a memoria della peste nel 1526. E' stata recentemente restaurata e conserva affreschi cinquecenteschi.

Proseguendo per via del Gallo c'è la casa di Tiziano Pellicciotti, noto pittore che nacque a Barisciano il 2 dicembre 1871. Visse e operò nel suo paese natale per cui rappresentò la vita quotidiana che lo circondava, tanto che le sue opere possono essere collocate nel filone "Verista". Morì a Barisciano il 12 aprile 1950. 

Scendendo più giù troviamo la Cappella Carli. Piccola cappella privata annessa ad un edificio nobiliare. Fu costruita nel 1789.

Raggiunta via Antonacci e percorrendola si arriva a Piazza Trieste, dove troviamo la chiesa della  Immacolata Concezione della "Trinità". E' a pianta rettangolare con 4 altari; quello maggiore è dedicato alla SS. Concezione. Attualmente è chiusa al culto, ed è adibita a “Centro Congressi e Documentazione sulla Transumanza”.

Camminando ancora arriviamo a Piazza Vetulasio VI Nepote (p.zza del Mercato) dove si trova la Scuola Ugo Piccinini  fu edificata 1936. La sua struttura e tipica degli edifici pubblici dell’ epoca fascista infatti guardandola bene si nota che ha la forma della "M" di Mussolini.  Essa è dedicata ad Ugo Piccinini un valoroso combattente della seconda guerra mondiale che nacque a Barisciano nel 1920. Fu ucciso in combattimento il 24 dicembre 1942. Per il suo eroismo fu medaglia d'oro al valore militare.

Fuori dal paese, a pochi passi dall' abitato, sulla strada che conduce a Santo Stefano Di Sessanio si incontra il grazioso ed elegante santuario di Santa Maria di Valleverde detta anche Madonna dell' Assunta che con l' adiacente cimitero e l' annessa costruzione porticata forma un notevole complesso architettonico. La sua  costruzione risale tra l 'anno 1580 e il 1597. All' interno ha un bel soffitto ligneo a cassettoni con sfondo 
oltremare cosparso di stelle dorate. Vi sono tre sculture attribuite alla scuola dell' Ariscola e del suo discepolo Silvestro dell' Aquila, vi è anche una tela attribuita a Palma il Vecchio, ha una sola navata con otto
altari laterali e quello maggiore in marmo locale. L' edificio è stato usato nel corso dei secoli per svariate funzioni : fu lazzaretto in tempo di epidemie, fu sede di attività sociale delle confraternite, fu utilizzato come ricovero di pellegrini e come deposito di derrate.


BARISCIANO
in versi

Te' Barisciano, già Bariscianelle,
antichità e mure furfone
e, stemme di putenze, nu Castelle
che tenne teste a Bracce da Muntone.

E' nu pajese 'ngambe de la zone
nche tante cose varie e bone e belle.
La chiese Valleverde su, ripone
tesore d' arte e ugnune ne favelle.

Attorniate da monte, colle e piane
'na vedute spaziose te' davante
da lu Gran Sasse a Fucine luntane.

E se pe' tutte cheste esse è felice,
lu zafferane che vi cresce tante
j' assicure la spese e la curnice.

E.A. Paterno di Montenero da Bisaccia